VENEZIA IN CADORE 1420 - 2020
Grazie al sostegno economico della Regione del Veneto, della Fondazione Cariverona e di Cortina Banca si è realizzato un ricco programma di eventi, studi, laboratori per la scoperta di un periodo storico importante per il Cadore
Nel 2020 ricorrono i 600 anni dalla Dedizione del Cadore a Venezia e non sono mancati gli approfondimenti e le attività per mettere a fuoco i rapporti di reciprocità tra il Cadore e la Serenissima.
A partire dal 1338 i cadorini disposero di uno Statuto, un corpus di norme che regolamentavano la vita civile, politica e amministrativa dell’intero distretto: si costituiva così un sistema politico essenzialmente collettivo, che tenderà con il tempo a far assumere al patrimonio culturale, una serie di valori basati sulla necessità di una condivisione sociale ed economica e di pianificazione territoriale.
Alla caduta del potere temporale dei Patriarchi, in seguito alla Guerra tra Repubblica di Venezia e Regno d'Ungheria, i Cadorini, dopo aver chiesto ed ottenuto di sciogliere formalmente il giuramento di fedeltà al Patriarcato di Aquileia, nel 1420, votarono all'unanimità, la dedizione alla Serenissima Repubblica di Venezia. La Comunità Cadorina ottenne in cambio un mantenimento dell’ autonomia amministrativa che gestiva attraverso le forme autoctone di governo previste dagli Statuti cadorini; il governo centrale scelse come sede Pieve di Cadore e si organizzò istituendo un Consiglio generale, un capitano di Cadore, un vicario, quattro consoli, un massaro e due sindaci, organi che furono in grado di garantire la leadership politica della Magnifica Comunità in stretta collaborazione con la Serenissima. A partire da quell'epoca le condizioni materiali, morali e civili dei cadorini, che non erano brillanti, cominciarono lentamente a migliorare ed il governo della Repubblica Veneta trattò sempre con grande benevolenza il popolo cadorino.
Nell’arco delle annualità 2020-2021 la Magnifica Comunità di Cadore, per ricordare l’anniversario storico evidenziato, ha individuato varie azioni concrete atte allo studio, alla promozione, alla valorizzazione e alla divulgazione di particolari elementi utili alla comprensione di un periodo storico molto ampio (1420 – 1797), che ha determinato profondi cambiamenti politici, economici e culturali nel territorio cadorino e non solo.
Le iniziative hanno visto collaborare tra loro istituzioni diverse con la Magnifica Comunità di Cadore quale capofila dei numerosi eventi sviluppati in numerosi paesi afferenti al territorio cadorino e con il supporto finanziario della Regione del Veneto, Banca di Cortina, della Fondazione Cariverona, del BIM Piave e di altre realtà. Sotto un’unica regia si sono svolte attività laboratoriali, conferenze, restauri, concerti, spettacoli e una piccola ma significativa esposizione in collaborazione con il Comune di Pieve di Cadore, la Fondazione Centro Studi Tiziano e Vecellio, la Fondazione Museo dell’Occhiale, la Biblioteca Storica Cadorina e una serie di amministrazioni locali. Non sono mancate attività di approfondimento rivolte alle scuole sia in presenza che da remoto. Nonché indagini di restauro su sei manufatti artistici facenti parte del patrimonio dell’Ente e ora riportati alla cromia originale e approfonditi dal punto di vista iconografico e di contesto. Sono stati svolti, durante i mesi estivi, una trentina di iniziative rivolte a un pubblico adulto e ai ragazzi svolte nell’ambito del progetto “Itinerari in rete: per un turismo culturale in Cadore” finanziato dalla Fondazione Cariverona e promosso con la collaborazione dei Musei locali, dei Comuni e del Museo dell’Occhiale.
Per l’occasione del anniversario è stato prodotto anche un volume di approfondimento pubblicato dall’Ente cadorino e da Antiga Edizioni in vendita presso il Museo dal titolo Venezia in Cadore 1420-2020. Seicento anni dalla Dedizione del Cadore alla Serenissima e un quadro di Cesare Vecellio a cura di Matteo Da Deppo con contributi di Giandomenico Zanderigo Rosolo, Rudi De Sandre, Giorgio Reolon, Antonio Genova, Letizia Lonzi e Mariangela Mattia nonché un approfondimento sulla condizione giuridica della Comunità grazie alla stampa del libro curato da Emanuele D’Andrea, Daniele D’Andrea, Elena D’Orlando e Pier Marco Rosa Salva dal titolo “La Magnifica Comunità di Cadore: stria e istituzione. La dedizione del Cadore a Venezia: 600 anni dai “Privilegi” della Comunità di Cadore (1420-2020)” grazie al finanziamento della Regione del Veneto.