Archivio antico
L'archivio cosiddetto antico costituisce il corpo principale dell'area archivistica, disponendo di una messe abbondante di documenti, scritture e atti dal 1325 al 1811. L'archivio si trova ancora nella sua sede originaria, la cancelleria, nella torre del palazzo: una stanza a volta che, unica, non ha subito modifiche ed ammodernamenti negli ultimi cinquant'anni. Pressoché completi gli atti della Comunità dalla dedizione a Venezia (1420) sino alla soppressione (7 gennaio 1811). Non molti altri enti possono vantare una simile documentazione che, grazie ad una gelosa cura, è stata salvata non solo dalle vicende belliche dell'ultimo secolo, ma anche dalle terribili distruzioni degli anni 1508-1511 (guerra cambraica con Massimiliano I d'Asburgo) e dall'incendio del palazzo nel 1588.
I titoli con maggiore mole di documenti sono:
- le deliberazioni del Consiglio generale della Comunità (56 buste), con originali dall'anno 1425 al 1791, ed una serie di minute e copie dall'anno 1421 al 1811;
- gli atti del capitano e le ducali (6 buste dall'anno 1424 al 1785);
- i processi civili e criminali del vicario e consoli (87 buste dall'anno 1501 al 1797), con allegati dall'anno 1368;
E' evidente l'importanza storica di queste serie conservate integre che consentono di conoscere anche nei particolari la vita della Comunità. Ad esse si aggiungono quelle riguardanti i boschi, le acque, le miniere, l'estimo, non senza qualche allegato assai antico, come le pagine di un libro liturgico del secolo XII con notazione musicale neumatica. L'archivio, debitamente inventariato in buste numerate dall'1 al 283, si suddivide in titoli che danno un'idea chiara degli atti in esso conservati: Statuti e privilegi - Consiglio generale-deliberazioni, Statuti, parti ed estimi delle singole regole - Capitano - Ducali - Storia - Proclami - Amministrativo - Sindicati - Cittadinanza - Beneficenza - Polizia - Sanità - Materie ecclesiastiche - Acque, strade, pubbliche costruzioni - Porti, commercio di legname - Boschi e prati - Pascoli e svegrazioni - Consorzi di monti - Confini - Miniere - Commercio - Fontico - Annona - Militari - Livelli - Debiti - Finanze - Giudiziario - Suppliche - Varia.
Fondo pergamenaceo
Il corpus pergamenaceo conserva 679 documenti redatti dal XII secolo al XVII (98 dei secoli XIII-XV, 359 del XVI secolo e 222 del XVII). I contenuti delle pergamene, la più antica è datata 1249 (5 febbraio) e la più recente 1698 (26 maggio), sono eterogenei: vendite, permute, quietanze, testamenti, sentenze, stime, procure, locazioni, intimazioni di pagamento.
Fondo Jacobi
Il fondo prende il nome dallo studioso cadorino Taddeo Jacobi (1753-1841) che ha lasciato innumerevoli quaderni di appunti, trascrizioni di atti notarili ed ecclesiastici (dal secolo x al XIX), sentenze, biografie, alberi genealogici, notizie, descrizioni, cronache, storiografie attinenti il Cadore. Il fondo conserva appunti e cronache (1705-1732) di storia locale, memorie, processi, liti genealogie familiari, diverso materiale dell'insurrezione 1848, le Bande armate cadorine 1866, mappe (inizio XIX secolo). Il fondo, catalogato in buste dal 284 al 306, è servito da uno strumento analitico di ricerca.
Fondo Coletti-Candidopoli
Il fondo è così chiamato per ricordare Candido Coletti che, alla morte (1849), ha lasciato il proprio patrimonio e, conseguentemente, l'archivio commerciale. Il fondo, in corso di riordino, costituisce un prezioso, se non unico, esempio di imprenditoria internazionale del commercio del legname in Cadore. E' un completo e specifico "registro" dove sono annotati, ora per ora, giorno per giorno, anno per anno, la trasformazione delle taglie in materiali per falegnami, carpentieri, muratori; i processi lavorativi, gli impieghi di manodopera, gli strumenti, i macchinari e la forza motrice utilizzati, gli acquisti, i commerci, i trasporti. La storia completa di una ditta alle soglie dell'industrializzazione che si è imposta per mezzo secolo nel commercio del legname e che ha attraversato indenne la dominazione francese e quella austriaca.
Fondo prefettizio
E' un piccolo fondo costituito da 6 buste contenenti numerosi atti relativi all'inizio del XIX secolo.Si tratta di materiale verosimilmente residuo dell'Ufficio della Vice-prefettura del Cadore. Il fondo, la cui catalogazione è in corso, conserva numerosi atti ed elenchi a stampa (1805-1814).
Fondo fotografico Arnaldo Marchetti
Arnaldo Marchetti, dal quale la denominazione del fondo, era un farmacista di Valle di Cadore con la passione per la fotografia. Nei 36 anni che trascorse in Cadore (1900-1936) lasciò oltre 300 lastre fotografiche (18x24;13x18;10x15) dove sono impressi paesi, boschi, coltivazioni, paesaggi e soprattutto ambienti di vita, i lavori, la religiosità, i giochi, le stagioni. Il fondo dispone di catalogazione computerizzata e di riproduzione delle lastre su supporto cartaceo.
Fondo iconografico "Il Cadore"
Il fondo è costituito dai clichèes relativi alle immagini apparse sull'organo di informazione della Magnifica Comunità, "IL CADORE". La collezione, pressoché integra, è attinente all'iconografia stampata dal primo numero (1953) fino all'avvento dei più recenti sistemi di fotocomposizione che hanno soppiantato il sistema dei cosiddetti clichèes. Il fondo costituisce un importante documento sul Cadore, perché presenta immagini del tempo e riproduzioni molto più vecchie, ricavate da documenti iconografici che al presente si dimostrano di difficile reperimento o, in qualche caso, ormai irrimediabilmente perduti. Il fondo è dotato di catalogazione su supporto cartaceo.Il fondo è dotato di regesto e di indici dei nomi dei notai, di persone e di luoghi.