Biblioteca tizianesca
La biblioteca tizianesca, di carattere specialistico, raccoglie periodici, miscellanee, opere critiche, studi e pubblicazioni in italiano, in lingua tedesca, francese, inglese e russo, contributi tutti pertinenti all'opera del grande pittore, Tiziano Vecellio (1490?-1576), alla sua vita, al suo tempo e alla "fortuna" critica. Attenta digressione è riservata inoltre ai pittori vecelliani Cesare, Marco, Ettore e Fabrizio. Per l'intrinseca peculiarità, è certamente annoverata tra le più complete ed esaustive. La biblioteca ha la funzione di consentire agli studiosi di materie tizianesche di consultare in un solo luogo molto di ciò che è stato pubblicato, edito e scritto su Tiziano Vecellio, da quando era in vita fino ad oggi. Il complesso bibliografico comprende 1700 volumi impressi dal XVI secolo ai giorni nostri, 800 riviste edite dal 1840 in poi suddivise in 20 categorie tipologiche, circa 2000 pezzi di miscellanea (relazioni, interventi, tesi, discorsi, saggi, critica, indagini, riscontri, analisi, prove documentali, cataloghi, ecc.). Venticinque sono i volumi del XVI secolo, alcuni dei quali, una quindicina, rari o prime edizioni (Lodovico Dolce, 1557, Tiziano vivente) "L'Aretino - dialogo della pittura"; Dionisio Atanagi, 1561, "RIME di diversi Nobilissimi, et eccellentissimi Autori in morte della Signora Irene delle Signore da Spilimbergo: Alle quali si sono aggiunti versi latini di diversi egregij Poeti in morte della medesima Signora"; Francesco Sansovino, 1581, "Venetia città nobilissima et singolare, descritta in XIII libri da M. Francesco Sansovino", ecc.). La biblioteca si avvale di uno schedario analitico per autore, attualmente disponibile su supporto carteceo. Aggregato alla biblioteca il Fondo stampe e documenti conserva lettere originali di Tiziano, di Pietro Aretino, Tiziano Vecellio l'Oratore, di attività mercantizie e notarili delle famiglie Vecellio, il diploma di Carlo V (1533) che nomina Tiziano Conte Palatino e una quarantina tra incisioni e stampe tratte da opere di Tiziano. Pregevoli le "Notomie" (anche se incomplete: 10 su 17) di Domenico Maria Bonaveri o Bonavera (1670?), "Autoritratto" (Agostino Carracci 1587?) e "Trionfo della Fede" (1896?).