SUI CAMPI DI FIANDRA SBOCCIANO I PAPAVERI
Dettagli dell'evento:
- quando: 13-12-2015 20:00
- dove: TEATRO COSMO - PIEVE DI CADORE
- info: 0435 32262
Secondo appuntamento, nell'ambito del programma Cadore al Fronte, realizzato con il contributo della Regiona del Veneto.
SUI CAMPI DI FIANDRA SBOCCIANO I PAPAVERI
Lo spettacolo è ispirato alla storia di Vera Brittain, sorella di
Edward Brittain capitano dell’undicesimo battaglione dei
Sherwood Foresters, caduto in battaglia nei boschi di Asiago
il 15 giugno 1918 e di cui Vera non ha mai cancellato, nei
decenni, il ricordo nel cuore.
A Granezza, una lapide evoca questa romantica storia di altri
tempi, di amore e di guerra, incentrata sulla figura di Edward
Brittain, arruolatosi come volontario nel 1915, che sarebbe
rimasta sconosciuta senza i racconti della sorella, volontaria
della Croce Rossa sul fronte francese.
In questa suggestiva rappresentazione Vera, in un dialogo
onirico fra lei e la sua amica scrittrice Winifred Holtby,
descrive non solo l’esperienza diretta della guerra ma
analizza lucidamente la fine di un’epoca e la tragica
disillusione di un’intera generazione, la lost generation, la
generazione perduta di giovani uomini di un’età media di 23
anni. Chissà cosa sarebbe successo in Europa e nel mondo
intero senza questa grande perdita, chissà che futuro
avremmo tutti potuto avere se questa giovane generazione
non fosse stata spazzata via in modo più o meno inutile.
TITOLO: Sui campi di Fiandra sbocciano i papaveri
AUTORI: Saverio Mirijello, Aristide Genovese, Piergiorgio Piccoli
GENERE: prosa
VIDEO: Daniele Mastrotto
CAST: Anna Zago e Anna Farinello
REGIA: Piergiorgio Piccoli
Che significato può avere morire durante una guerra di cui non si conosce il perché, morire giovani, essere
dimenticati? L’amore e la pietà di Vera per il fratello la porteranno a una consapevolezza e ad una presa di
coscienza che determinerà il corso della sua vita e che si estenderà anche oltre la sua morte.
Gli orrori del conflitto e le tragedie personali che colpirono la giovane crocerossina, la maturazione
sentimentale, psicologica e professionale di una donna medio–borghese, i suoi sentimenti, i suoi ricordi, le sue
emozioni conseguenti ad un inaspettato legame con un piccolo cimitero sperduto fra i boschi di uno
sconosciuto altopiano d’Italia, vengono messi in scena “fotografando” il momento della prima visita di Vera alla
tomba del fratello Edward, proprio a Granezza. Durante quella visita Vera decise che quel luogo doveva
essere anche la sua ultima dimora. Nel settembre del 1970 infatti, per sua volontà, le sue ceneri furono portate
in Italia dalla figlia e sparse accanto alla lapide del fratello in quel piccolo camposanto. Centinaia di visitatori
giungono ogni anno da parte del Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Australia, Sud Africa, per rendere omaggio
al Capitano Brittain, che fu immortalato nell’opera letteraria della sorella. Vera Brittain infatti fu anche un’ottima
scrittrice, e il suo impegno sociale e politico, oltre al rifiuto della guerra dopo gli orrori vissuti, la portarono ad
occuparsi di diritti civili e, in particolare, a lottare per il suffragio femminile e a svolgere un’intensa attività nel
movimento pacifista inglese.