LA CASA NATAOLE DI TIZIANO E IL MUSEO ARCHEOLOGICO CADORINO RIAPRIRANNO L'1 GIUGNO

Progetto Interreg Dolomiti Live. In corso i lavori di allestimento dopo il trasferimento del mosaico romano all'interno della sede museale

RIAPRIRANNO LE PORTE I MUSEI PRESENTANDO IL MOSAICO ROMANO RESTAURATO

 

Anche il grande pavimento musivo, finora esposto all’ingresso del Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore e nei mesi scorsi restaurato nell’ambito del Progetto Interreg Italia Austria “Archeologia in rete: gli antichi abitanti delle Alpi Orientali”, verrà ricollocato e valorizzato.

 

 

Il MARC, Museo Archeologico situato nel Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore e la Casa natale di Tiziano a Pieve di Cadore, rimarranno chiusi fino al 1° giugno per una riorganizzazione generale: quando riaprirà al pubblico verrà presentato anche il mosaico romano restaurato, riposizionato dall’ingresso del palazzo al secondo piano e valorizzato con un’adeguata comunicazione.

Il restauro del pavimento musivo, che risale al II secolo e fa parte della pavimentazione originale di un’abitazione romana di età imperiale rinvenuta nel 1951 di fronte al Municipio di Pieve di Cadore, è un’azione prevista nel Progetto Interreg Italia Austria “Archeologia in rete: gli antichi abitanti delle Alpi Orientali” che coinvolge Pieve di Cadore (Belluno), San Lorenzo di Sebatum (Bolzano) e Aguntum (Lienz, Austria).

Il mosaico è il più complesso rinvenuto nella domus ed è realizzato in tessere bianche e nere con rare inserzioni di tessere rosse e decorato con le raffigurazioni di un pelte (scudo), un delfino e un kantharos (coppa) inseriti in cornici geometriche in tessere nere.

Il restauro e la ricollocazione della grande opera romana, che verrà ufficialmente presentata al pubblico nel corso delle Giornate europee dell’archeologia che ricorrono il 17, 18 e 19 giugno, ha offerto l’occasione per un restyling generale, volto a migliorare l’attrattività e la fruibilità del patrimonio custodito nel museo che racconta la storia antica del Cadore.

 

La riqualificazione e il riposizionamento del mosaico – spiega Matteo Da Deppo, direttore dei Musei della Magnifica Comunità di Cadore – sono frutto di un abbiamo assiduo lavoro con la Soprintendenza del Veneto per cercare la soluzione migliore per inserire il reperto nel percorso museale: alla fine è stata trovata la soluzione migliore e questo ci ha offerto l’occasione per ripensare anche la segnaletica e l’apparato didascalico, per una più efficace contestualizzazione del pavimento musivo al secondo piano”.