MYTHOS. PERCORSI DELL'IMMAGINARIO. ACQUEFORTI E DIPINTI DI SERGIO DE BON

Dettagli dell'evento:

  • quando: 30-07-2017 | 03-09-2017
  • dove: MUSEO ARCHEOLOGICO CADORINO
  • info: 0435 32262

INAUGURAZIONE DOMENICA 30 LUGLIO ORE 17:00 - SALA DELLA MAGNIFICA COMUNITA' DI CADORE 

“Mythos. Percorsi dell’immaginario” è la mostra allestita nel Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore all’interno delle sale del Museo Archeologico Cadorino nella prossima estate. Questa valorizzazione culturale è un felice legame tra il Cadore e il Polesine, iniziato più di vent’anni fa nel segno dell’archeologia grazie all’opera di Alessio De Bon, al quale Rovigo dedicò un importante convegno di studi, voluto e organizzato dal Prof. Raffaele Peretto, grande anima del museo rovigino. Allora nacque una profonda e sincera amicizia tra il professore e il figlio dell’archeologo, Sergio De Bon, pittore e studioso dei lavori del padre, il quale realizzò una serie di dipinti e acqueforti ispirate dall’amico dedicate ai personaggi della mitologia. Ora, a cinquant’anni dagli scavi di Frattesina in Polesine, dove Alessio De Bon fece molte delle sue ricerche, il Comune di Rovigo e la Magnifica Comunità di Cadore hanno realizzato un percorso espositivo di grande effetto in cui le opere pittoriche si avvicinano a delle ricostruzioni didattiche realizzate dagli studenti liceali della città.

 

 

Sergio De Bon nasce a Legnaro (VI) da padre cadorino e da madre veronese. Si trasferisce in Cadore nel corso della Seconda Guerra Mondiale lasciando gli studi classici per fare diversi lavori tra i quali il boscaiolo, il cavatore fornaciaio, l’operaio ottico. Emigra in Francia nel 1948 lavorando come minatore nei bacini carboniferi. Ritornando in Patria nei primi anni ’50 intraprende la professione di decoratore e pittore diventando profondo conoscitore di varie tecniche pittoriche, alcune delle quali molto difficili come la tecnica della foglia d’oro. A partire dagli anni ’70 diventa uno degli artisti più importanti per il Cadore, non solamente sotto il profilo puramente artistico, peraltro riconosciuto da innumerevoli premi, ma anche sotto il profilo culturale, facendo rinascere la Tavolozza Cadorina nel 1972 e partecipando attivamente al grande cantiere dei murale di Cibiana.

Come spesso accade nella storia cadorina, con un certo vanto, la Magnifica Comunità di Cadore  ha avuto un ruolo importante nell’incentivare la sua professione ospitando un’esposizione nel Palazzo Comunitativo nel 1962 realizzata dai giovani pittori cadorino tra i quali Ando De Vidal e Calabrò.

L’allora presidente Pietro Vecellio, nel discorso inaugurale disse: “Nelle tele dei pittori cadorini si può individuare una particolare visione del mondo: l’umiltà d’intenti, fa sì che essi riescano a cogliere, con diversità dei temperamenti e della sensibilità,  quella realtà della montagna nella quale sono vissuti e si sono creati come pittori”. In definitiva De Bon, riesce a fondere studio, passione archeologica, abilità tecnico artistica nelle sue opere, mai banali, sempre meditate e rivelatrici dei simboli che giacciono sotto la semplice apparenza.