NEL RECINTO DI POLIFEMO

Dettagli dell'evento:

  • quando: 03-01-2013 20:00
  • dove: SALA CONSILIARE DELLA MAGNIFICA
  • info: 0435 32262

Sui pascoli alpini della provincia di Belluno sono rilevabili numerose strutture di pietre a secco – in particolare recinti – la cui origine è da ricercare nella pastorizia del passato. In seguito a scoperte frutto di studi recentemente condotti lungo l’arco delle Alpi dalla Francia alla Slovenia, questo tipo di manufatti ha assunto importanza non solo etnografica bensì anche archeologica, avendo in molti caso rivelato la sua origine molto antica (a volte preistorica e protostorica). I relatori presentano un inventario delle principali strutture individuate nel Bellunese, descrivendone la distribuzione geografica e la tipologia. Delle strutture stesse si fornisce anche un tentativo di interpretazione funzionale in chiave etnoarcheologica, cui si è pervenuti attraverso la consultazione sia di fonti scritte antiche e moderne, sia di testimonianze orali di pastori attivi sul territorio nello scorso secolo. Si è inoltre elaborato un elenco georeferenziato delle principali strutture rinvenute accompagnato da cartografia. Lo scopo del lavoro è di additare alla comunità scientifica e alle pubbliche amministrazioni l’esistenza e la valenza storico-scientifica di questo patrimonio di testimonianze del passato ai fini di studio e di tutela. Le più antiche tracce correlabili alle probabili origini della pratica dell’allevamento, della pastorizia e dell’alpeggio nella provincia di Belluno, in base alle attuali conoscenze archeologiche, sembrerebbero risalire cronologicamente a un periodo compreso tra il Neolitico recente-finale e la successiva età del Rame (5500-4000 anni dal presente in date al radiocarbonio). A partire da questo momento l’uso dei pascoli alpini diventa uno scenario plausibile anche all’interno del territorio montano bellunese attestato da evidenze archeologiche quali i siti di Mandriz (Selva di Cadore), i ripari sotto roccia della valle di Lamén (Feltre) e l’insediamento d’altura del Col del Buson (Belluno), i cui reperti di cultura materiale riconducono indubbiamente alla pratica pastorale e all’alpeggio già a partire dalla seconda metà del IV millennio a.C. 

INTERVENGONO
PIERGIORGIO CESCO FRARE
GABRIELE FOGLIATA
CARLO MONDINI